NON SEMPLICI DIVERSITà' DI PUNTI DI VISTA

Il corpo inteso come creaturalità

L’uomo si ritrova il corpo come realtà donata

La linea redazionale di Reteluna Savona non prevede la pubblicazione di immagini che presentino la nudità del corpo umano

di Antonio Rossello

Corpo e Anima
Corpo e Anima

La linea redazionale di Reteluna Savona non prevede la pubblicazione di immagini che presentino la nudità del corpo umano.

Non si tratta di evocare certe moralità e costumi tradizionali, che non valutate al di là delle apparenze possono effettivamente sembrare ciarpame da bacchettoni nei confronti di una nuova prospettiva culturale, di un capovolgimento della sensibilità.

Non ci convincono però nemmeno le asserzioni di quanti, in nome di visioni supposte più aperte, moderne, ritengono una simile scelta un atto liberatorio, un apprezzamento estetico, richiamandosi ad una totale assenza di pretese di mercificazione del corpo o di presunte peccaminosità. 

Diverse sono le nostre considerazioni, che ci portano inoltre a non fare distinzioni di genere rispetto al corpo, in quanto quest'ultimo espressione di un unicum che si fonda anche su un'anima.

Il valore del corpo, dunque, occupa un posto centrale nell’antropologia. Potremmo dire che dal valore che si da al corpo dipende, in larga parte, il tipo di antropologia cui ci si ispira.

Uno dei pregi del cristianesimo, senza dubbio, è stato quello di riportare l’attenzione alla centralità dell’uomo: una centralità che, però, non significa soggettivismo quanto piuttosto personalismo. Nell’antropologia cristiana emerge chiaramente il significato del corpo, offrendo una traccia anche per l’approfondimento del senso della malattia e della morte. Il corpo inteso come creaturalità.

Il cristianesimo attinge, anzitutto, alla certezza della Creazione, attraverso la quale l’uomo si ritrova il corpo come realtà donata. Quindi, solo la creazione del corpo consente di parlare di uomo, di persona umana. 

Leggi: Catechismo cattolico - Unità di anima e di corpo -

Mercoledì 20 marzo 2019