Savona | LE RIFLESSIONI DI VINCENZO PUNZO

È un dono scoprire i santi della porta accanto

Due storie simili, ma nel contempo diverse

-Tutti nascono originali, ma molti muoiono come fotocopie-...

di Vincenzo Punzo

-Tutti nascono originali, ma molti muoiono come fotocopie-
-Tutti nascono originali, ma molti muoiono come fotocopie-

È UN DONO SCOPRIRE I SANTI DELLA PORTA ACCANTO

Vorrei condividere due storie simili, ma nel contempo diverse, esse nascono da esperienze di vita di due persone diverse, nei modi e nei tempi, entrambe vissute all’ombra dei riflettori, tutto nasce per caso nello scoprire l’amore che Dio serba gratuitamente per ciascuno di noi. Visti alla luce di oggi si possono definire i santi della porta accanto. È un dono scoprirli e possibilmente imitarli.

La prima storia che ci viene presentata si svolge a Roma negli anni Settanta e coinvolte la signora Teresa del fruttarolo.

La signora Teresa era una bella signora romana povera e un pò analfabeta, sempre arrabbiata con tutti e per questo suo atteggiamento era conosciuta da tutto il quartiere. Un giorno incontrò un frate della sua parrocchia e parlando gli disse: -Frate Antonio, perché non mi parli un pò del tuo Dio? Sono proprio curiosa di sapere cosa mi dirai-. Frate Antonio nel constatare che la domanda era provocatoria le disse: -Domani vieni in chiesa, ti regalerò la Bibbia nella quale ogni giorno leggerai dei versetti del Vangelo di Giovanni-.

E così fu, quella donna sapeva leggere, ma non aveva la cultura per poter trarre insegnamenti da quello che leggeva, così portava con sé la Bibbia e chiedeva spiegazioni a tutte quelle persone che conosceva compreso Frate Antonio.

Quando fu consapevole della fede acquisita dalle parole del Vangelo di Giovanni, volle invitare a casa sua, per ringraziarle, tutte quelle persone che attraverso la parola di Dio le avevano insegnato molte cose. E in quella occasione volle ringraziare il Signore con una preghiera comunitaria. Da quel giorno la Signora Teresa del fruttaiolo con la sua fede e grazie alla cultura di quelle persone che le erano vicino formò un gruppo di preghiera che ancora oggi testimonia la sua fede.

Un giorno però, quella signora si ammalò, quando il medico la visitò e fece alcuni esami riscontrò chiaramente un male al seno destro. Ella dall’espressione del viso del dottore capì che il suo male peggiorava e disse: -Me lo dica se è incurabile, tanto non voglio fare nessuna cura e ho voglia di spogliarmi di questo mio corpo, per indossare quello celeste, sperando che Dio me l’abbia riservato-. A questa sua affermazione il dottore aveva gli occhi pieni di lacrime e le chiese una preghiera per tutti gli ammalati. Dopo alcune cure rimase in vita ancora 9 anni.

La sua morte avvenne il 27 giugno 1994, fu ricordata anche da un vescovo in alcuni interessanti articoli sul giornale AVVENIRE.

La seconda si svolge in Liguria negli anni Novanta e ci parla di un certo Giuseppe, di cui conosciamo poco. Da quello che so è che ha circa 70 anni ed è felicemente sposato da 47 anni, con figli. Dalle poche informazioni emerge che non ci troviamo di fronte ad una normale famiglia in quanto è una famiglia impegnata nel volontariato a 360 gradi. La loro casa si può definire una piccola caritas, tutto quello che arriva, come provvidenza di Dio, viene donato. Ancora oggi non manca mai anche un momento di ascolto.

 Uno dei carismi di questa famiglia, sorretta da tanti amici, è quello di far assaporare il valore della preghiera a cui seguono anche momenti di convivialità. Infatti da tutto questo, nel 1992, nasce in questa casa un gruppo di preghiera, dovuto anche ad esperienze religiose, di Giuseppe e sua moglie, con il Movimento del Cursillos di Cristianità.

Questo gruppo di preghiera ha avuto una durata di circa 22 anni; la cosa più buffa è che Giuseppe non sapeva pregare e quindi aveva bisogno di una guida per condurre tale gruppo di preghiera: la provvidenza è sempre d’aiuto: in quei 22 anni si sono alternati laici ben preparati e guide spirituali. E come tutte le cose terrene che hanno un fine, la preghiera porta sempre i suoi frutti.

-Tutti nascono originali, ma molto muoiono come fotocopie-.

(Carlo Acutis)

Vincenzo Punzo

Savona, 25 novembre 2019

Martedì 14 gennaio 2020