Savona | LE RIFLESSIONI DI VINCENZO PUNZO

...«Ancora oggi il silenzio...

... è mio compagno di viaggio»...

Gli argomenti trattati in questi anni sono stati molteplici e di varia natura uniti però da un unico filo conduttore: l’amore che serbo per tutti voi. Da ogni lettore ho ricevuto emozione e forza...

di Antonio Rossello

Vincenzo Punzo
Vincenzo Punzo

Gli argomenti trattati in questi anni sono stati molteplici e di varia natura uniti però da un unico filo conduttore: l’amore che serbo per tutti voi. Da ogni lettore ho ricevuto emozione e forza, vorrei anche scusarmi se a volte un mio pensiero ha fornito una chiave di lettura diversa da quella che intendevo, ho solo aperto la porta del mio cuore a tutti voi.

Oggi parliamo proprio della disciplina del silenzio, argomento scaturito dal recente film autobiografico del grande tenore Andrea Bocelli, intitolato -La musica del silenzio-, film che ho voluto vedere una seconda volta e nel mio piccolo mi sono sentito coinvolto tanto da non scendere nei dettagli. In genere parlo della negatività della vita per motivi molto più alti.

Da questa autobiografia è emerso che siamo due persone come tante che abbiamo combattuto la nostra vita, in modi diversi, specialmente quando il destino fin dalla nascita ti presenta un conto che da essere umano non sei in grado di pagare e allora diventa più difficile conquistare delle mete che per i coetanei magari sono normali. Allora c’è bisogno di una grande luce interiore che permetta di vedere dove al momento è tutto opaco, partendo dall’amore per la famiglia e per gli amici e da quel silenzio che ci ha permesso di impegnarci e riflettere di più sulle nostre scelte di vita, tanto da conquistare libertà e dignità economica e di ricevere e dare emozioni e speranza.

Ancora oggi il silenzio è mio compagno di viaggio. Eppure mai come oggi il silenzio è una disciplina che trova poca collocazione nella vita frenetica di tutti i giorni, mentre si impegna il tempo per futili motivi e argomenti che non portano in nessuna direzione. Il silenzio, il dialogo costruttivo, la condivisione, l’ascolto sono intrinsechi alla stessa natura umana, ma in tutto questo vivere nelle grandi città non ci sono di grande aiuto. Per una dimora conforme alle proprie aspettative ci sono diverse aree geografiche su cui puntare l’attenzione. Dove? Ai margini delle colline, delle montagne, vicino ai laghi, sulle piccole isole, nelle foreste, luoghi in cui si vive a stretto contatto con la natura e in cui si crea una perfetta sintonia tra uomo e natura.

Il silenzio, i profumi, i colori, i suoni armoniosi, scanditi dal linguaggio degli animali, il tintinnio dei rami, l’acqua che scorre fra cascate e ruscelli, tutto in sintonia sia di giorno che di notte, creano un’energia invisibile. Per varie circostanze non è permesso a tutti scegliere il proprio luogo di residenza, anche se l’uomo fin dai suoi antenati, in qualsiasi situazione ha sempre cercato di migliorare la propria condizione di vita. L’uomo in questi ultimi tempi ha messo a riposo il suo robusto fisico lasciandosi guidare dalle nuove tecnologie, tanto da non riconoscersi dai suoi più remoti antenati.

Tutte le cose menzionate finora che sono parte integrante per migliorare la nostra vita, non sono l’assoluto: immaginiamo il riflesso del sole in un lago, crea una coreografia che mette in difficoltà anche il più famoso pittore, ma noi possediamo una luce più forte per poter vedere quelle bellezze anche nelle giornate opache: la speranza e la fiducia in noi stessi.

Vorrei concludere il mio silenzio con un pensiero: non è la ragione di massa che ci unisce, ma seguire la nostra coscienza nel conoscere, amare, servire, contemplare, ovunque sia la nostra dimora.

Enzo

Martedì 9 aprile 2019