Savona | LE RIFLESSIONI DI VINCENZO PUNZO
Nel rapportarmi con la mia città, nella vita di tutti i giorni, ritengo sia fondamentale essere fiduciosi nel prossimo, nella provvidenza e nell’amore di Dio
di Vincenzo Punzo
Nel rapportarmi con la mia città, nella vita di tutti i giorni, ritengo sia fondamentale essere fiduciosi nel prossimo, nella provvidenza e nell’amore di Dio.
Entriamo in una città e siamo accolti da un cartellone di benvenuto, sul quale vi è lo stemma che rappresenta la storia del paese e una pianta toponomastica, per fornire utili informazioni ai cittadini, ai turisti e ai viandanti. La città, nel suo complesso, è tutta importante per chi vi abita, senza dimenticare il proprio vissuto come la casa paterna, il luogo di incontro dei giovani e meno giovani, il luogo di riflessione e contemplazione, il luogo santo dove riposano parenti ed amici, il luogo della sofferenza e guarigione: l’ospedale, quest’ultimo anche luogo di gioia per la nascita di tanti bambini.
La città è composta da uomini, donne, bambini, anziani, ci si incontra e ci si augura una buona giornata e magari si conversa aiutandosi anche moralmente. Vivere la città è anche visitare una chiesa, fermarsi davanti al monumento dei caduti in guerra, la conoscenza costante di persone di etnie diverse.
Nella vita cittadina purtroppo emergono anche fattori negativi che non sempre sono di nostra competenza come l’inquinamento acustico e atmosferico e la poca sicurezza.
A volte, sognando la città ideale, bisognerebbe avere il coraggio e la volontà di valorizzare e apprezzare tutte quelle cose che ci appartengono e sono nel nostro cuore.
I borghi, i paesi, le città in ogni singola strada esprimono l’arte e le opere di chi ci ha preceduto, con un linguaggio comune a tutti. È importante quindi conservarle e custodirle come un bene prezioso, come il linguaggio letterario delle biblioteche: lì si trova la storia e le biografie di famiglie importanti, come quelle che hanno dato fama al nostro paese, esse suscitano curiosità e interesse culturale, ma quando la stessa attenzione si sposta su altre persone della società, considerate normali, anch’esse sono oggetto di studio e di riflessioni.
Il mio pensiero va proprio a quelle persone della porta accanto che, pur restando nell’ombra delle cronache, sono immerse nella famiglia e nella società e affrontano, con dignità, le difficoltà della vita, lasciandoci un motivo di riflessione.
Anch’io faccio parte di quelle persone della porta accanto, eppure non mi sento così orgoglioso, forse dovrei dare più importanza a tutto quello che mi circonda e non dare tutto per scontato.
Ho fatto cenno a varie tipologie di persone che più o meno conosciamo. E che dire invece di quelle persone che ogni giorno incontriamo sulla nostra strada che non conosciamo e con le quali per varie ragioni ci dobbiamo rapportare? Non sempre il dialogo è facile, entra in gioco la nostra sensibilità, quella sensibilità che dovrebbe accompagnarci nel prosieguo della giornata, in particolare verso le persone più bisognose.
Concludo facendo mio questo pensiero di San Vincenzo De Paoli: Per fortuna che nella vita ci sono gli indifesi che ci insegnano ad amare.
Savona, 8 luglio 2019
Vincenzo Punzo
Lunedì 8 luglio 2019