Savona | LE RIFLESSIONI DI VINCENZO PUNZO
L’attuale tragica situazione della Terra Santa che, quasi impedisce ai pellegrini di avvicinarsi alla Palestina, richiama alla memoria un santuario sorto in Italia circa 5 secoli fa per rimediare in qualche modo ad un’analoga situazione
di Vincenzo Punzo
RISCOPRIRE I LUOGHI DI TERRA SANTA
Sacro Monte di Varallo, la vita di Gesù attraverso 45 cappelle
L’attuale tragica situazione della Terra Santa che, quasi impedisce ai pellegrini di avvicinarsi alla Palestina, richiama alla memoria un santuario sorto in Italia circa 5 secoli fa per rimediare in qualche modo ad un’analoga situazione.
È il Sacro Monte di Novara. Il francescano padre Bernardini Caimi, di ritorno dalla Palestina alla fine del 1400, volle riprodurre le chiese della Terra Santa per dare la possibilità di fare il pellegrinaggio senza dover andare fin ai luoghi biblici attraversati anche allora dalla guerra.
Oggi il Sacro Monte di Varallo è composto da 46 cappelle che narrano in maniera cronologica la vita di Gesù; la prima cappella è il paradiso terrestre, l’ultima (la basilica) il paradiso celeste con la cupola, piena di angeli e personaggi dell’Antico Testamento, con al centro Maria accolta dalla Trinità.
Il Sacro monte di Varallo, secondo l’impostazione di San Carlo Borromeo e del vescovo di Novara Carlo Bascarè, ha svolto una funzione catechistica di grande efficacia lungo i secoli dell’epoca moderna, arricchendo il senso del pellegrinaggio ai luoghi santi voluto in origine dal Caimi.
Per funzione catechistica si intende non solo l’insegnamento delle verità di fede, ma anche lo stimolo alla pietà, alla devozione, insomma ad una partecipazione convinta, ad una adesione personale a quelle verità da tradursi in pratiche di vita.
Martedì 4 febbraio 2020