di Redazione online
D’Annunzio ad Alassio: il fascino immortale di una città che parla d’amore
Alassio è una città in cui tutto racconta la bellezza: il mare cristallino, i profili sinuosi delle colline, l’eleganza discreta dei vicoli e delle piazzette. Ma è anche un luogo dal respiro poetico, dove l’amore e l’arte si intrecciano in una danza senza tempo. Non stupisce, dunque, che Gabriele D’Annunzio, poeta e simbolo del decadentismo italiano, abbia lasciato qui il segno del suo passaggio.
Un Vate tra il mare e la passione
L’intensità esistenziale di D’Annunzio, il suo desiderio di vivere in pienezza ogni attimo, trovano in Alassio un perfetto riflesso. Il poeta amava circondarsi di bellezza e immergersi in ambienti che esaltassero il suo spirito e la sua creatività. Qui, tra il profumo della macchia mediterranea e la brezza marina, soggiornò nella storica Villa Brunati, un angolo di paradiso immerso nel verde e affacciato sul mare.
Non è difficile immaginare il Vate passeggiare tra i giardini della villa, lasciandosi avvolgere dalla suggestione del paesaggio e dal richiamo dei miti classici che tanto amava. Alassio gli offrì un rifugio esclusivo, un luogo in cui la sua estetica del vivere – fatta di passione, amore e un profondo senso del destino – poteva esprimersi appieno.
I Baci di Alassio e il Poeta
L’amore e la seduzione erano al centro della poetica dannunziana, e proprio ad Alassio sembra che il sentimento amoroso trovi la sua espressione più autentica. Tra i simboli più dolci della città spiccano i Baci di Alassio, prelibatezze di cioccolato e nocciola che evocano la passione e l’intensità dei legami affettivi. Si dice che lo stesso D’Annunzio, raffinato cultore del gusto e della bellezza, avrebbe apprezzato l’eleganza di questi dolcetti, perfetti per celebrare l’amore con quel tocco di lusso e sensualità tipico della sua personalità. Del resto, il poeta sapeva bene che la vita va vissuta con pienezza, lasciandosi conquistare dalle emozioni più pure e irresistibili.
Il Muretto degli Innamorati e la poetica dannunziana
Se c’è un luogo ad Alassio che incarna il connubio tra amore e arte, quello è senza dubbio il Muretto degli Innamorati. Nato nel 1953 da un’idea di Mario Berrino e impreziosito dalle firme di personaggi illustri – tra cui Ernest Hemingway – il Muretto è oggi un simbolo di romanticismo, un santuario dell’amore che sembra uscito da un poema dannunziano.
D’Annunzio, che elevò il concetto di passione a filosofia di vita, avrebbe senz’altro trovato in questo luogo un emblema perfetto del suo pensiero: l’amore e la bellezza come forze motrici dell’esistenza, indissolubilmente legate alla dimensione della morte e del sacrificio, in una sorta di rito sublime.
Alassio e il mito dannunziano: una riscoperta necessaria
Oggi, riscoprire il legame tra D’Annunzio e Alassio significa non solo rendere omaggio a un poeta che ha segnato la cultura italiana, ma anche valorizzare un patrimonio storico e artistico di inestimabile valore. La città ligure può diventare un punto di riferimento per studiosi e appassionati del Vate, un luogo in cui immergersi nella sua poetica e lasciarsi ispirare.
Visitare Alassio sulle tracce di D’Annunzio significa:
Un invito agli amanti della cultura
Per i cultori dannunziani, Alassio rappresenta una tappa imprescindibile: una città da studiare, visitare e vivere, alla ricerca di tracce di un passato intriso di arte, passione e bellezza. Proprio come avrebbe voluto D’Annunzio, che della vita fece un capolavoro irripetibile.
Venerdì 14 marzo 2025
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