di Vincenzo Punzo
Molti rientrano da Medjugorje cambiati... un momento di svolta, un cambio di vita, un'apertura del cuore. Leggete la testimonianza di un pellegrino |
Fare un pellegrinaggio nei luoghi dove ci sono state delle apparizioni della Vergine come Lourdes, Fatima, Guadalupe, Medjugorje è sempre stato uno dei miei pensieri. Sappiamo che la Madonna è unica: Madre di Dio, Madre della Chiesa e Madre nostra. Ho sempre pregato la Madonnina di casa mia, quella della mia parrocchia e spesso vado nei due santuari principali della diocesi: la Madonna della Misericordia e la Madonna della Pace.
A quest’ultima sono particolarmente legato per le diverse esperienze fatte con il Movimento del Cursillos di Cristianità. Nel mese di agosto del 2016 mi è capitato però un fatto strano. Con mia moglie Pina e un gruppetto di amici decidemmo di fare una crociera, con partenza il 20 novembre. Ma dopo pochi giorni la mia decisione non mi rendeva ancora appagato. Confrontandoci, siamo arrivati allora a rinunciare, per fare invece un pellegrinaggio a Medjugorje, in considerazione anche del fatto che da alcuni anni faccio parte del gruppo di preghiera a lei dedicato.
Finalmente la svolta decisiva, il 30 settembre siamo partiti con il pullman per arrivare in Bosnia Erzegovina il giorno dopo, con una sosta. Pur non sapendo a cosa andavo incontro la sera del primo viaggio preferivo rientrare a casa, sia per la stanchezza sia per il cattivo tempo che infieriva sulla zona della Croazia. Così il giorno dopo alle ore 12,30 arrivammo a destinazione, venendo accolti da una splendida giornata di sole, dalla chiesa dai due campanili e da oltre ventimila pellegrini che dilagavano ovunque.
Ricordo che fu tale l’emozione per quella visione che fu un crescendo per tutto il soggiorno; anzi, le emozioni si accentuarono nei cinque giorni insieme alla nostra guida Giovanni: l’apparizione della Madonna, la veggente Miriam, la salita alla collina di Podbordo, sotto la croce blu, la Via Crucis sul monte Krizevac di 488 m. Vi sono state poi messe in diverse lingue, adorazione della Croce e adorazione eucaristica.
Alla fine non volevo più rientrare, lasciando quel luogo di amore e di pace. Con mia moglie in particolare, tornando in Italia abbiamo discusso sui nuovi obiettivi: tornarci al più presto, pregare più col cuore che con le labbra, diffondere questo messaggio invitando a pregare.
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Martedì 26 marzo 2019
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