di Vincenzo Punzo
In questi 47 anni di matrimonio, pur lasciando la porta di casa e il nostro cuore aperto a tutti, vi era e c’è ancora uno spazio ben circoscritto … solo per noi due! |
Nella vita si scopre che ognuno di noi è depositario di doni, unici e irripetibili che può gestire in libertà secondo la propria vocazione. Infatti io ricordo, quando ero piccolo, di un tema svolto in classe dal titolo: cosa vuoi fare da grande; guidato dai miei sogni espressi tutta la mia simpatia per alcune attività future, però quelle con un abito da indossare, come la divisa militare o l’abito talare, o il saio oppure gestire la fattoria di famiglia, ma l’unica mia certezza di allora, era che avevo i pantaloni alla zuava, pantaloni che ben presto diventarono lunghi, tanto che a 20 anni ero già consapevole delle mie scelte di vita. Prevalse una scelta laicale e fu determinante l ‘incontro con una ragazza della mia città di nome Giuseppina; da subito ci fu sintonia sui nostri sogni che piano piano si rivelarono sempre più reali e fecondi.
Con Giuseppina quest’anno ricorre il nostro 47esimo anniversario di matrimonio, col dono di due figli, la grazia di questi lunghi anniversari si è sempre rivelata un mistero, cioè inspiegabile, nella vita di ciascuno di noi niente è per caso, a guidarci sono i nostri sogni, la speranza, l’amore e la caparbietà. Dice S. Agostino: -Dio permette tutto nella vita se noi lo vogliamo-.
Infatti quel -sì-, pronunciato il giorno del nostro matrimonio davanti a Dio e alla chiesa, si è rivelato fecondo come il lievito per fare il pane; faccio mia la teoria dell’alpinista serio professionista, grande scalatore di vette: all’inizio della scalata non è interessato alla cima del monte, ma piuttosto ad impegnare le proprie forze, passo dopo passo, chiodo dopo chiodo, e come le distrazioni della vita vengono a chi ha i piedi per terra, con maggior ragione vengono a chi è attaccato ad una parete, con le dovute conseguenze in entrambi i casi.
Esaminiamo i problemi di una coppia: la maggior parte derivano da influenze esterne e anche se l’amore è la medicina che guarisce, esse, a volte, anche in buonafede distruggono il buonumore quotidiano.
Quello che vorrei condividere non è solo teoria, ma la mia esperienza di vita. Ricordo il giorno del mio matrimonio con Giuseppina; fra i tanti invitati presenti in chiesa, il sacerdote celebrante solo a noi due ha chiesto il -sì-, così ebbe inizio la nostra vita … solo in due… con una nuova dimora … a 800 km distante dalla nostra città natale!
In questi 47 anni di matrimonio, pur lasciando la porta di casa e il nostro cuore aperto a tutti, vi era e c’è ancora uno spazio ben circoscritto … solo per noi due!
Vincenzo Punzo
Savona, 29 aprile 2019
Martedì 30 aprile 2019
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