Inaugura la personale di Emanuela Spazzarini. A Pozzo Garitta, sabato 23 febbraio 2019 alle 17

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Albissola Marina | SCENA ARTISTICA

Inaugura la personale di Emanuela Spazzarini
A Pozzo Garitta, sabato 23 febbraio 2019 alle 17

La mostra si protrarrà fino al 10 marzo con orario da giovedì a domenica dalle 16,00 alle 18,30

di Antonio Rossello

Locandina/Invito
Locandina/Invito

Riceviamo e pubblichiamo

-------- Messaggio inoltrato --------

Da: Circolo degli Artisti info@circoloartistialbisola.it Data: domenica, 17 febbraio 2019, 07: 14AM +01: 00 Oggetto: 2019 Personale di Emanuela Spazzarini

Circolo degli Artisti

Pozzo Garitta, 32 17012 Albissola Marina (SV)

www.circoloartistialbisola.it

circ. artistialbisola@libero.it

Carissimi amici,

nel nostro spazio di Pozzo Garitta in Albissola Marina, sabato 23 febbraio 2019 alle 17, si inaugurerà la personale di Emanuela Spazzarini.

-La prima volta che ho -toccato- l’argilla é stato in un piccolo laboratorio nel centro storico di Genova, mentre stavo preparando la Tesi in lettere moderne ed il mio percorso sembrava già tracciato.

Si tratta di amore a prima vista.

Dopo qualche anno, l’incontro con la ceramica raku mi ha fatto scattare la voglia di fare un salto nel vuoto: lasciare un impiego certo per far di quella passione il mio lavoro...

... Il Mulino dei Gechi è il nome del mio laboratorio ed è qui che nascono le mie creazioni in ceramica.

In questo accogliente showroom, situato nel verde delle colline della Val Borbera, sulle sponde dell’omonimo fiume, modello i miei pezzi in gres, terre semirefrattarie e porcellana.

Ogni oggetto è interamente fatto a mano ed è - unico-; anche pezzi in apparenza simili, si differenziano in realtà in una texture, in un bordo volutamente indefinito, o ancora nella resa finale degli smalti...

La mostra si protrarrà fino al 10 marzo con orario da giovedì a domenica dalle 16,00 alle 18,30.

In allegato Locandina/Invito e breve nota di presentazione.

Con i migliori saluti

Antonio Licheri

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EMANUELA SPAZZARINI

La prima volta che ho -toccato- l’argilla è stato in un piccolo laboratorio nel centro storico di Genova, mentre stavo preparando la Tesi in lettere moderne ed il mio percorso sembrava già tracciato.

Si tratta di amore a prima vista;

Dopo qualche anno, l’incontro con la ceramica raku mi ha fatto scattare la voglia di fare un salto nel vuoto: lasciare un impiego certo per far di quella passione il mio lavoro.

Ho deciso di tirare fuori ed esprimere quello che era nascosto in me, di conoscermi, di darmi spazio e di diventare chi sono davvero.

Il mio fare ceramica non segue propriamente i canoni tradizionali, visto che ho fatto un percorso da autodidatta e non ho le basi tecniche che può dare una scuola d’arte, ma ho avuto la fortuna di incontrare maestri eccezionali, che mi hanno permesso di avere solide fondamenta sulle quali edificare.

Il Mulino dei Gechi è il nome del mio laboratorio, ed è qui che nascono le mie creazioni in ceramica.

In questo accogliente showroom, situato nel verde delle colline della Val Borbera, sulle sponde dell’omonimo fiume, modello i miei pezzi in gres, terre semirefrattarie e porcellana.

Ogni oggetto è interamente fatto a mano ed è - unico-; anche pezzi in apparenza simili, si differenziano in realtà in una texture, in un bordo volutamente indefinito, o ancora nella resa finale degli smalti.

Prendo ispirazione dalla natura, da ciò che vedo intorno a me, da piccoli dettagli; tutto ciò che ci circonda può esser la mia fonte d’ ispirazione per creare una forma, una texture, per scegliere una sfumatura di colore o fare una combinazione di queste componenti.

La serialità mi stanca, mi toglie la passione. Per questo ogni pezzo è necessariamente unico.

Condivido e seguo l’estetica zen, che apprezza e valorizza le imperfezioni e la casualità di un manufatto e riconosce in esse l’originalità e la bellezza stessa dell’oggetto, che si fa a sua volta portatore dello spirito e della passione con cui è stato creato.

E non è un caso, quindi, se la prima tecnica in cui son riuscita ad esprimermi è stata il raku che contempla appunto una certa dose casualità in fase di cottura e quindi nel risultato finale del pezzo.

Nel tempo ho imparato ad apprezzare la pulizia del naked raku, le sue superfici levigate e raffinate e ad esprimermi anche con questa tecnica.

Successivamente, lavorando il gres, ho sperimentato l’alta temperatura, che mi appassiona coi suoi smalti pastosi, sfumati ed anch’essi in piccola parte imprevedibili. Anche in questo caso la cosa che amo di più è il poter giocare con ossidi e pigmenti.

Allo stesso modo, quando ho avuto occasione di scoprire che anche nel campo della porcellana avrei potuto giungere alla realizzazione di forme irregolari, texturizzate, mie, mi son accostata a quest’ altra sorprendente materia.

Quello della ceramica è un mondo vastissimo ed il bello è che, con pochi mezzi, puoi divertirti a far un sacco di cose!

Lunedì 18 febbraio 2019

© Riproduzione riservata

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