di Antonio Rossello
Riceviamo e pubblichiamo:
c.s.Grendi 1828 nel gotha del Made in Italy: un esempio di impreditoria italiana
GRENDI 1828 NEL GOTHA DEL MADE IN ITALY
L’azienda di Cagliari entra far parte della UISI Unione Imprese Storiche Italiane
L’ad Costanza Musso: -Trovare un ambito in cui si ragiona in secoli ci ha fatto sentire a casa-
La UISI Unione Imprese Storiche Italiane, l’associazione delle eccellenze ultracentenarie del Made in Italy, abbraccia anche il primo associato della Sardegna. Si tratta dell’impresa storica Grendi di Cagliari, fondata nel 1828 da Marco Antonio Grendi e oggi nelle mani della famiglia Musso erede dei fondatori, proprio per sottolineare, nella migliore tradizione delle imprese familiari italiane, il punto di forza della continuità.
Quella di Grendi 1828 è una storia di sfide e di innovazioni. Una storia giunta alla sesta generazione, che si è svolta in quasi due secoli attraverso una serie di costanti trasformazioni: da spedizionieri ad armatori e logistici integrati, sempre seguendo una logica di cambiamento e di evoluzione sul piano tecnologico, imprenditoriale, organizzativo. Nel 1967 Grendi mette in linea le prime navi portacontainers italiane, nel 1992 è tra i primi terminalisti privati del Porto di Genova e nel 1998 il primo terminalista a lavorare nel porto Canale di Cagliari. Da allora consolida la sua posizione di logistico specializzato sulla Sardegna dove cura i trasporti, la distribuzione e gestisce una linea marittima solo merci per Cagliari. Proprio nel capoluogo sardo viene inaugurato nel 2013 il nuovo magazzino. Nel 2016 Grendi si insedia a Marina di Carrara ottenendo una concessione ventennale e creando nel 2017 il progetto PORTOLAB che ha già coinvolto 1.000 alunni della scuola primaria per aiutarli a capire il mondo del porto.
Costanza Musso, amministratore delegato del Gruppo Grendi, commenta così la decisione di entrare nella UISI Unione Imprese Storiche Italiane. -In questo mondo dove tutto corre e tutto viene bruciato nel giro di qualche click trovare un ambito in cui si ragiona in secoli ci ha fatto sentire a casa – afferma Musso – Abbiamo l’orgoglio di avere una storia da raccontare e una ancora da scrivere. La storia intesa come forza per proiettarsi verso il futuro è una risorsa che questo tempo non capisce ancora. Per tale motivo associazioni come la UISI Unione Imprese Storiche Italiane servono a diffondere un’idea del tempo come di un qualcosa di estremamente costruttivo e fondante-.
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Giovedì 30 maggio 2019
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