La mancata distruzione del porto di Bari, 1943. In città pochi soldati italiani e qualche civile

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Savona | Testo ed immagini di IGOR Belansky

La mancata distruzione del porto di Bari, 1943
In città pochi soldati italiani e qualche civile

Dopo l’8 settembre 1943 i tedeschi dovevano distruggere il porto di Bari per impedire che gli Alleati lo usassero. In città c’erano pochi soldati italiani con qualche civile in armi...

di Igor Belansky

In città c’erano pochi soldati italiani con qualche civile in armi, che cercarono di impedire la distruzione del porto
In città c’erano pochi soldati italiani con qualche civile in armi, che cercarono di impedire la distruzione del porto

Dopo l’8 settembre 1943 i tedeschi dovevano distruggere il porto di Bari per impedire che gli Alleati lo usassero. In città c’erano pochi soldati italiani con qualche civile in armi, che cercarono di impedire la distruzione del porto. Dopo alcune scaramucce arrivò in città un reparto di bersaglieri che consentì agli italiani di avere la superiorità numerica contro i tedeschi. Dopo alcuni combattimenti il comando italiano chiese ai tedeschi, ormai accerchiati, la resa. I tedeschi volevano uscire dal combattimento in modo onorevole e l’ottennero. Gli furono lasciate le armi e poterono ritirarsi da Bari. Il porto fu salvato.
Il reparto dei bersaglieri che combatté a Bari costituì il nucleo di quello che poi diventerà l’Esercito del Sud, che combatté durante la resistenza a fianco degli Alleati.

Martedì 24 marzo 2020

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