di Vincenzo Punzo
Oggi le persone hanno più bisogno di ascolto che di parole, abbiamo imparato tutti a parlare, magari anche più lingue, ma a volte non siamo capaci di ascoltare: soltanto quando diamo ascolto all’altro con attenzione e non distratti, con pazienza e non di fretta, con meraviglia e non con noia, acquistiamo il diritto e l’autorevolezza di parlare al cuore.
Spesso crediamo che il tempo dedicato all’ascolto sia perso, in realtà, se pensiamo così, forse è perché non abbiamo tempo a disposizione per gli altri, ma soltanto per noi stessi e per i nostri interessi.
La gente ha bisogno di raccontare i propri problemi a qualcuno che possa capirli per poterli sdrammatizzare, per non sentirsi soli di fronte a situazioni angoscianti, infatti, quando non si trova a chi manifestarli, possono diventare giganteschi e paurosi ed affievolire il senso della vita, soffocando la speranza. Un ascolto attento, invece, diventa un grande servizio al fratello bisognoso, nel sopportare gli uni il peso degli altri.
Questa norma di vita comunitaria è stata ricordata anche da San Paolo, scrivendo ai Galati 2.1-2-7-4 e dal Vangelo di Luca 10. 25-3 il buon samaritano: chi ha trasformato la propria vita in virtù della parola ascoltata, costruisce una casa sicura per sé e per gli altri.
Vincenzo Punzo
Savona, 25 ottobre 2019
Martedì 12 novembre 2019
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