Ognuno di noi ha un angelo custode a titolo di «pedagogo» o «pastore»

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Savona | LE RIFLESSIONI DI VINCENZO PUNZO

Ognuno di noi ha un angelo custode
a titolo di «pedagogo» o «pastore»

Gli angeli custodi comunicano con noi attraverso pensieri, immagini e sentimenti Il modo principale in cui gli angeli custodi comunicano con noi è offrendo al nostro intelletto pensieri, immagini o sentimenti che possiamo accettare o rifiutare

di Vincenzo Punzo

Angeli
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L’ANGELO CUSTODE

Ogni essere umano ha un proprio angelo custode che gli viene affidato da Dio fin dalla nascita. Questo ha il compito specifico di prendersi cura sia dell’anima che del corpo, cosa molto cara a Dio e a tutti noi. L’angelo custode è l’ultimo delle tre gerarchie dei cori angelici, ognuno di essi ha mansioni ben precise, alcuni hanno più poteri e per questa ragione sono chiamati arcangeli. Gli arcangeli sono:

Michele: l’arcangelo della luce e del fuoco, Michele significa -il grande Dio- o -simile a Dio-. È il principe e comandante delle schiere celesti.

Raphaele: è una creatura molto affabile e il nome significa divino guaritore o Dio che guarisce, infatti è l’arcangelo che dai tempi più antichi ha in custodia la facoltà di guarire.

Gabriele: il nome Gabriel indica desiderio ed amore. Gabriele torna sulla terra per annunciare ad una giovane vergine la nascita di un figlio che avrà nome Gesù, una nascita destinata a cambiare la storia dell’umanità.

Raccomandiamoci quindi con fervore al nostro angelo perché egli ci aiuti e ci protegga.

(Gli angeli custodi di Alfonso M. Weigl)

Attraverso la fede vediamo l’invisibile, perché non si pone più attenzione alle cose visibili; anche in mezzo a noi, ci sono gli angeli cioè le persone sempre pronte ad aiutare ed intervenire in caso di necessità quali calamità naturali, terremoti, alluvioni, incendi, ecc. proprio come accadde a Firenze durante l’alluvione del 1966. Questi angeli si prodigarono non solo per salvare e aiutare persone, ma anche per il recupero dei beni artistici e culturali. Per la prima volta questi giovani volontari vennero chiamati -angeli del fango- e a distanza di anni il loro impegno si è rivelato importantissimo come sopporto per la protezione civile e forze dell’ordine.

Nel corso di quest’anno, in uno scenario cambiato, fra quarantena e pandemia, il loro compito non è stato liberare dal fango o liberare persone da mucchi di pietre, ma affrontare un nemico invisibile pronto a colpire, e quindi hanno dovuto salpare mare e monti, mettendo a repentaglio la propria incolumità e quella dei propri familiari, molti di loro sono stati contagiati dal coronavirus, ma, ancora una volta, volontà e professionalità, si sono rivelate feconde per tutti.

Ancora una volta quindi, voglio esprimere la mia gratitudine sia agli angeli celesti sia a quelli terreni.

Nota liturgica: la chiesa fa memoria santi Michele, Gabriele, Raffaele, arcangeli il 29 settembre, fa memoria santi angeli custodi il 2 ottobre.

Vincenzo Punzo

Savona, 17 settembre 2020

Mercoledì 21 ottobre 2020

© Riproduzione riservata

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