di Vincenzo Punzo
COME VIVERE LE 4 STAGIONI
Parlando di stagioni viene subito in mente il ciclo di composizioni di Antonio Vivaldi chiamato appunto -La quattro stagioni-. Inverno, primavera, estate e autunno prendono posto nei calendari lunari e solari. Fanno parte di noi anche come guida sociale e ambientale a seconda delle necessità e abitudini dei luoghi. Le stagioni sono ottime indicatrici sia per la semina che per il raccolto, sono importanti soprattutto nell’agricoltura e nella zootecnica, in quanto ogni stagione si evolve secondo natura spesso in relazione al conflitto fra sole e luna e per tale ragione spesso l’uomo contadino deve fare i conti con i propri limiti. Il contadino ha la necessità di cominciare a lavorare nelle prime stagioni dell’anno per raggiungere l’autunno con risultati accettabili sia economici che morali, anche per poter promuovere nuovi investimenti per il futuro.
Un pò tutti amiamo tenere delle perle in cassaforte, anche se da esse non nasce nulla, mentre il contadino, sia esso un privato, sia un lavoratore di un’azienda agricola o di una cooperativa, riesce, da un secchio di letame, a far nascere la vita: dalle piante ad alto fusto, all’insalata, ai tanti fiori, per esempio la rosa simbolo di grandi e piccoli amori, proprio come l’amore del contadino per tutte le sue creature siano esse vegetali o animali.
Quello che importa è il continuo dialogo tra le stagioni, dialogo che non si può spiegare, bisogna viverlo. Senz’altro tutto questo comporta anche sacrifici e il riscontro economico passa al secondo posto. Quindi l’amore del contadino va ben oltre quanto possiamo immaginare, per tale motivo lavorando a stretto contatto con la natura non si trovano casi di contadini depressi, ma piuttosto casi di pressione di mercato sulle loro magari piccole aziende.
Per i non addetti ai lavori, che vedono il susseguirsi delle quattro stagioni attraverso la finestra di casa o dal proprio ufficio, il compito di acquistare e consumare prodotti nazionali e di stagione … solo così possiamo aiutare i contadini che lavorano, per tutelare la nostra salute, in tutte le condizioni climatiche: freddo, caldo, pioggia, neve.
Quindi è bene ricordare che dalle perle non nasce niente mentre con i nostri acquisti possiamo contribuire a dare più secchi di letame al contadino … lui sa come farli fruttare per il bene comune.
Questa mia riflessione non nasce da studi filosofici, ma dalla mia esperienza adolescenziale nella cascina di famiglia esperienza che in … miniatura … continuo ancora oggi nell’orto e nel giardino di casa.
Vincenzo Punzo
Savona, 16 febbraio 2021
Mercoledì 17 febbraio 2021
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